venerdì 6 febbraio 2015

Stranezze della GJUHA SHQIPE...... parte 2

Avendo capito che era inutile studiare la grammatica, ho improntato il mio studio dell'albanese sulla memorizzazione delle frasi utili e della loro pronuncia (NOTA: la grafia è diversa dalla pronuncia).
E per qualche settimana è andata liscia.....nonostante qualche strano incontro, tipo il "Croissant" che in due diversi negozi lo trovi scritto in due diversi modi:
           
finché in una LIBRARI (pronuncia alla francese con la I finale accentata) ambulante, io e la mia collega siamo rimaste DI SASSO nel leggere i cognomi degli autori di ben noti romanzi internazionali oppure il titolo di alcuni cartoni animati e/o personaggi secondo la PRONUNCIA (e a volte l'alfabeto) ALBANESE!!!!!!!!!!!!!!!

Vi faccio un esempio prima di sconvolgervi con una serie di foto.
Tutti voi avrete letto "Romeo e Giulietta" di SHEKSPIR, oppure "Il ritratto di Dorian Gray" di UAJLLD o ancora le Avventure di SUPERMEN o di PITER PAN.....

No, non sto scherzando, ahimè!!!!!!
Un conto è TRADURRE il titolo, ma NON SI PUO' cambiare il nome dell'autore!!!!!

Di seguito una serie di FOTO SHOCK:



 
                                   

 Da notare che, a volte, è possibile trovare persino nella stessa libreria il nome d'autore corretto.                                      

Qui, oltre all'autore, cambia anche il nome del protagonista


 
 
 Siete sicuri di poter continuare a leggere?
           


          

E se dopo tutto ciò pensate che null'altro potrebbe sconvolgervi........
VI SBAGLIATE!!!!!!!!!!!!!!
Poco prima dell'ingresso del Grande Parco, trovate una piazza con statua dedicata a:

E HO DETTO TUTTO........

 

Stranezze della GJUHA SHQIPE.....grazie a Kostaq Cipo - parte 1

Come di mio consueto in un nuovo Paese, prima di sbarcare a Durazzo ho acquistato da internet una grammatica di lingua albanese per poter apprenderla in modo più veloce (visto che il mio soggiorno doveva essere di pochi mesi) e sistematico,
ma......ho subito notato la particolare difficoltà di studiarla secondo il solito schema "all'europea", ovvero grammatica-esercizi scritti-esercizi orali-dialogo.
In pratica la regola successiva rimarca quasi sempre una eccezione della regola precedente.
Ogni verbo ha una radice diversa se è all'indicativo, al congiuntivo o al gerundio.
L'ausiliare è il verbo avere....quindi si dice "letteralmente" IO HO ANDATO/IO HO MANGIATO.
Il sostantivo e l'aggettivo seguono la declinazione dell'antico Latino.
Molti termini sono pronunciati come fossero di origini francesi.....ma i Francesi sono l'unico popolo che non è mai entrato a conquistare l'Albania......
COME E' MAI POSSIBILE?!?
E poi quella N che legano al sostantivo (ma non all'aggettivo a cui si riferisce) quando è all'accusativo, ma anche no.....
ASSURDO!!!!

La prima frase della grammatica ("L'albanese è una lingua altamente flessa e appartiene al gruppo delle lingue indoeuropee anche se non ha alcun legame di derivazione con le altre lingue del gruppo") e due tentativi falliti di "capire" la struttura grammaticale mi hanno portato ad abbandonare l'impresa per qualche giorno.

Dopo lo studio dell'arabo,del berbero, dell'ebraico e dell'esperanto non potevo certo arrendermi così!
Anche perché mi serviva per parlare/capire mentre facevo la spesa o per chiedere informazioni
(NON E' ASSOLUTAMENTE VERO CHE TUTTI CONOSCONO L'ITALIANO).
Fatta qualche ricerca, scopro quanto segue:
Dalla fine della seconda guerra mondiale, dopo il 1949, è stato realizzato il tentativo per creare un'unica lingua standard, chiamata albanese standard o letteraria, basata su entrambe le varietà dell'albanese.
L'albanese standard è l'ultimo stadio del processo evolutivo della lingua albanese, attualmente parlata da circa più di 8 milioni di persone, soprattutto in Albania e Kosovo, preso convenzionalmente a modello - nella prima metà del XX secolo - dalla parlata del sud dell'Albania (in modo simbolico, si comincia a parlare localmente della lingua "shqipe" a partire dalla caduta dell'Albania nel XV secolo in mano ai turchi, ma realmente l'albanese dal e dopo il XVIII secolo ha cominciato a chiamarsi dagli albanese "shqipe", prendendo il posto della forma nativa arbëreshe. Per molto questo tempo la lingua è stata tramandata in special modo in forma orale).
Immediatamente dopo la fine della guerra, è iniziata in Albania la lotta contro l'analfabetismo con una partecipazione massiccia dell'80% di una popolazione totalmente analfabeta.
Kostaq Cipo, massimo docente della lingua albanese ancora vivente in quel periodo e conoscitore di 11 lingue straniere, venne incaricato con contratti stipulati dall’Istituto delle Scienze a condurre una attività linguistica di primo piano preparando e pubblicando una Fonetica (la prima in assoluto per la lingua Albanese) proseguendo in seguito con una Grammatica, considerata scientifica, ed una sintassi premiata con la massima onorificenza, il Premio della Repubblica, e due anni dopo la sua morte, 1954, è stato pubblicato il Dizionario della lingua albanese con la collaborazione di alcuni dipendenti dell'Istituto: fu questo il primo dizionario nella storia della lingua albanese senza spiegazioni in altre lingue.
 Dopo 20 anni dalla morte di Kostaq Cipo, il Partito Comunista al potere in Albania decise nel 1972 di organizzare un congresso di ortografia, al quale parteciparono come invitati anche i rappresentanti delle comunità albanesi d'Italia, che ha ri-fissato le norme universalmente accettate già fin dal 1949.

Caro Cipo, la tua conoscenza di 11 lingue ha incasinato un po' la tua idea di "Albanese Standard".....hai preso un po' di qua e un po' di là.
Potevi prendere esempio da Zamenhof (tuo pari dal punto di vista linguistico) il quale ha unito tutto il suo vocabolario internazionale in un'unica lingua SENZA ECCEZIONI!!!!!!!!

Ora ho capito come studiare la Gjuha Shqipe, ma sono ancora tante le stranezze che la riguardano.
Ve ne parlerò nella seconda parte.


SE SHPEJTI!!!!






 

giovedì 8 gennaio 2015

Design per tutti i gusti

8 gennaio
Sempre a causa del freddo glaciale dell'appartamento/ufficio, anche oggi dopo pranzo siamo uscite alla ricerca di un po' di sole o di un luogo caldo.

Decidiamo di andare al Centro Commerciale Europe Center, che si trova nei pressi dell'Ambasciata Italiana.
Percorriamo alcune viuzze mai finora esplorate e ci imbattiamo prima in una schiera di panchine colorate a forma di farfalla

 
poi in una casetta dei Puffi......ehm, no..... è la sede periferica della Posta Shqiptare
 
In Rruga (=Via) Themistokli Gërmenji, il nostro sguardo si sofferma su una scritta fuori dal comune.....ESISTE UN RISTORANTE CINESE A TIRANA!!!!! DA NON CREDERCI!!!!!!
Poco prima notiamo un Ristorante Italiano.....l'entrata appare simpatica....All'ingresso, però, c'è la scritta VENDESI.
Passiamo oltre.....
Giusto al piano inferiore di questo ristorante ve ne è un altro, altrettanto caratteristico.
Dal di fuori sembra un caffè letterario.


Stiamo per entrare, quando ci accorgiamo di un palazzo colorato che abbiamo sempre visto da lontano....TOCCA FOTOGRAFARLO!
In questo locale ci verremo un'altra volta.

Alle mie spalle scorgo uno stupendo mosaico verde e blu notte con scritte in inglese, albanese e arabo......ah, no....è persiano. Siamo di fronte l'Ambasciata della Repubblica Iraniana......ma ci sono troppe guardie per fotografare la "meraviglia".
Passiamo avanti.....cosa c'è qui?
Ma che strano locale! Sedie intorno ai tavoli con le gambe di un manichino in minigonna....
E guardate qui che simpatico murales:
Ad un certo punto, noto l'insegna del locale con una grafia a me molto cara ...
All'ingresso c'è il cameriere. Alla mia esclamazione "Beirut! Ma è scritto in arabo!", lui risponde: "Beirut".
Pensando che capisse l'arabo, gli chiedo: "Takalmi arbiyya?" (=parli arabo?)
Non risponde, ma mi fa segno di entrare.
Appena mi avvicino, mi chiede in italiano: "Sei italiana? Io ho mia sorella a Pescara. Io sono shqiptare".
Allora io: "Perché il bar ha un nome arabo?" e lui: "Mio capo è arabo" ed io: "Ah, une flas arabisht (=io parlo arabo)".
Mi fa segno di aspettare.
Nel frattempo, entriamo e rimaniamo sbalordite dal design del locale....altalene e sellini di una Vespa al posto dei soliti sedili da bancone, un tavolo con sedie sottosopra che spuntano dal soffitto, grucce appendiabiti a mo' di lampadario, ecc.

Ad un certo punto mi viene incontro un uomo che ha tutta l'aria di essere di origine araba.
Si presenta con un "Marhaban (=Salve), enti 3arabiyya?(=sei araba?)".
Gli rispondo: "Nahnu min Italya".

E' arabo, senza ombra di dubbio! Libanese, per la precisione.
Mannaggia che in questi ultimi tempi ho troppe parole albanesi in mente e riesco a dirgli in arabo soltanto di aver studiato la lingua alla Facoltà di Studi arabo-islamici a Napoli e poi a Tunisi, che ho un po' dimenticato la lingua araba poiché parlo troppo spesso italiano e vivo qui a Tirana da 4 mesi (lui da 5!).
Decidiamo di sederci in fondo alla sala, poiché attratte da sedili di ogni genere, alcuni anche buffi ed ingegnosi.
Il Libanese ci spiega (in arabo) che tutti i sedili e i cuscini sono cuciti e ricamati a mano dalla madre e dalla sorella.
Da notare il bidone blu e il carrello per i rifiuti verde.
Non ci resta che sederci e goderci due belle calde tazze di thè (non arabo, però), altrettanto colorate e giganti.

E' un locale veramente accogliente e rilassante.....per di più, economico: due tazzoni di thè a soli 180 leke, ovvero 1.29 euro.
Vi torneremo sicuramente, vero Monica?

E la prossima volta ci sediamo sull'altalena!

SË  SHPEJTI.......إلى  اللقاء

 

mercoledì 7 gennaio 2015

Parku i Madh - 2° parte

Dal monumento dedicato ai Fratelli Frasheri, si delineano diverse stradine, alcune pavimentate altre meno, che scendono verso il Lago Artificiale (in albanese, Liqeni Artificial).....ovvero il fulcro dell'intero Parco.
Nel bel mezzo di una discesa spunta un vecchio anfiteatro di pietra grezza.
A dicembre vidi scritto all'ingresso del Parco che presso questo anfiteatro si era svolta un incontro culturale......oggi che ho potuto vedere in che condizioni è l'Anfiteatro, mi chiedo com'è possibile che lo utilizzino per eventi del genere.



Finalmente giungiamo alle sponde del Lago.

L'intero specchio d'acqua è costeggiato da un sentiero a doppia corsia, tra cui uno di color ocra rossa adibito per gli amanti del jogging, e adornato da panchine di legno qua e là.

Lungo il sentiero è possibile scorgere qualche localino, nascosto tra le fronde degli alberi
Oppure anziani signori che giocano a carte, a cavalcioni di un muretto, con alle spalle il lago.

Ci sediamo qualche istante al sole per un gramo pranzo, in compagnia del nostro nuovo amico.
Nonostante il sole stia iniziando a celarsi all'orizzonte e l'aria farsi più gelida, decidiamo di percorrere il Lungolago (in albanese, Shetitorja) che divide il Parco dal resto della città adiacente l'Autostrada Tirana-Elbasan.
Dall'altro lato del Lungolago, mucchi qua e là di palazzi immensi, sempre dalle strane forme e colori e un piccolo Centro di Divertimenti.
Per la prima volta vediamo dal vero una Giostra Carousel!


Dopo tale exploit di colori e la vista delle montagne ancora innevate è il caso di rientrare.....inizia a fare freschetto (stanotte sono previsti -4°).

Ma prima posso allegramente urlare
SA DITË E BUKUR, SOT!!!!!!